Attraverso la ricostruzione dell’effimera parabola divistica di Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, dei loro sogni e dei miraggi che il successo ha fatto loro intravedere, il film intende narrare, sulla base di una rigorosa ricostruzione l’epopea del cinema italiano negli ultimi anni del fascismo dalla nascita di Cinecittà al Cinevillaggio di Salò. La leggenda nera dei due attori è smontata e rivisitata sulla base di documenti, testimonianze ed elementi che tengono conto della complessità della situazione e individuano nella tragica fine dei due attori un’attribuzione e un transfert di colpe e responsabilità del regime di cui sono apparsi come gli interpreti più significativi. Il racconto scorre su due binari: il presente è intervallato da continui flash-back. In questo modo è tenuta sempre viva la tensione narrativa. Lo stile mescola opportunamente più livelli e riesce a passare dalla messa a fuoco della vicenda sentimentale e privata dei due interpreti ad uno sguardo più ampio in cui vengono riaperte ferite e esplorate zone oscure della storia italiana collettiva. Si tratta dunque di un progetto di grande respiro. L’alto costo del progetto è giustificato dalla natura e dall’ambientazione della storia narrata ed è comunque sostenuto da un solido impianto produttivo che si aggiunge all’alto valore del cast. Si sottolinea che, anche in presenza di una coproduzione con la Francia, il film è interamente girato in Italia, con un notevole impiego di risorse nel nostro Paese.

Un atteggiamento di rispetto e di fascinazione, unito ad un’attrazione per l’alone di mistero che ne accompagna la presenza sulla scena pubblica per oltre sessant’anni, caratterizzano questo originale ritratto di uno dei protagonisti della vita politica del nostro Paese. Il film si avvale di un cast di primissima qualità al servizio di uno stile secco, contraddistinto da un commento musicale fatto di sonorità rock, violini e percussioni, che accentuano la drammaticità di molti episodi. L’autore si attiene - facendo riferimento ad episodi documentati - ad una narrazione soprattutto della sfera pubblica del sen. Andreotti.

Lucida denuncia del fenomeno della camorra delle nuove frontiere della sua azione e della sua pervasività a tutti i livelli e di meccanismi del crimine ancora sconosciuti al grande pubblico. Il magma da cui è tratta la materia narrativa del libro ispiratore di Saviano è reso efficacemente in un’opera che si presenta di grande respiro, e che pur partendo dalla realtà napoletana mostra la sua ricaduta a livello mondiale con un’evidenza da teorema matematico.

Storia ambientata nel mondo dell’arte contemporanea racconta un rapporto tra un affermato critico d’arte ed un giovane artista emergente a Roma. Rubini lascia le ambientazioni pugliesi e continua la ricerca estetica presente anche in suoi precedenti film. Si tratta di un approccio originale sul tema del conseguimento del successo a tutti i costi, con una punta di romanticismo all’interno di una struttura narrativa drammatica con forti riferimenti noir.

Attraverso la biografia di un noto personaggio dello spettacolo, Marco Baldini, in balia del demone del gioco e le sue alterne vicende tra fortuna e virtus il film riesce felicemente a ricomporre in trasparenza un ritratto di un’Italia che negli anni ottanta vuole lasciarsi alle spalle gli anni di piombo e si muove alla cieca tra illusioni dei mondi possibili e banalità del reale. Una storia avvincente nella quale il talento di Patierno potrà avere modo di confermarsi. L’impianto produttivo appare solido.

Un’opera che sembra porsi in uno spazio sospeso tra documentario e finzione. E che segna un’ ulteriore coerente tappa nel tentativo del regista di creare col cinema un ponte di collegamento tra la realtà italiana industrializzata e un nuovo aspetto del mondo misterioso e sconosciuto del continente sudamericano già raccontato nei film precedenti. Scrittura lineare, quasi riflesso dell’essenzialità delle tribù guaranì protagoniste del film, con dialoghi che rispecchiano il profondo divario tra la cultura occidentale e quella indigena, per un progetto interessante che presenta una compartecipazione con il Brasile. Il progetto risulta avere un impianto produttivo rivisto ed opportunamente calibrato.

La microstoria dell’avvento del cinema come calderone alchemico in cui si mescolano gli ingredienti dell’irruzione della modernità con le modificazioni dell’immaginazione collettiva e la possibilità di accedere a nuovi paradisi dell’eros dei poveri con elementi e saperi della magia naturale e delle superstiziooni primitive. Commedia “picaresca”, intrisa di elementi magici ed ambientata in luoghi suggestivi della Campania, che tratta del tema inedito della diffusione del cinema nell’Italia meridionale nei primi anni del secolo scorso. La firma di un autore come Alfonso Arau dà affidamento per la riuscita di una coproduzione internazionale, che ne assicura già una consistente copertura. Il contributo pubblico è anche giustificato dall’ambientazione interamente nazionale.

Progetto interessante che tratta un episodio poco conosciuto della storia politica italiana dei primi anni 70. L’impianto produttivo e le potenzialità di coinvolgimento del pubblico cinematografico riguardo il tema prescelto non convincono pienamente. il progetto pur ottenendo un giudizio positivo, viene superato da altri progetti ritenuti più meritevoli.

Storie di vite di persone segnate da problematiche esistenziali che si concludono in maniera positiva. Pur sorretta da un buon impianto produttivo ed in fase di avanzata realizzazione, la storia non convince pienamente.

Coproduzione tipicamente finanziaria con quota minoritaria italiana. Il progetto racconta il ritiro dai territori occupati intrecciato alle vicende private di una famiglia di coloni. Pur se incentrato sulla tematica del conflitto israeliano-palestinese la regia di Gitai presenta anche spunti di interesse universale. Il progetto pur ottenendo un giudizio positivo, viene superato da altri progetti ritenuti più meritevoli.

Progetto a tratti divertente e bizzarro ambientato in Calabria. Gli elementi di interesse sia dal punto di vista della sceneggiatura che da quello della realizzabilità produttiva non sono tuttavia abbastanza forti da qualificare in modo consistente il progetto, che viene superato da altri progetti ritenuti più meritevoli.

Western farcito da humour nero ed ironia, dalla inusuale componente politica e sociale concernente la difesa dei diritti degli indiani d’America. Il progetto che presenta un costo elevato non appare di facile realizzabilità.

Film di animazione in coproduzione prettamente finanziaria nella quale la presenza di un autore conosciuto come Paolo Modugno, che firma esclusivamente la co-regia, non giustifica un apprezzamento di merito tale da determinare un sostegno finanziario. il film viene superato da altri progetti ritenuti più meritevoli.

Questa insolita storia d’amore tra una disabile ed un uomo condannato a passare trent’anni in galera non rientra tra i progetti ammessi al contributo in quanto superata da altri progetti ritenuti più meritevoli.

Una storia d’amore caratterizzata da strane coincidenze e grande passione tra i protagonisti. Il progetto dai contenuti privi di originalità risulta appena sufficiente.

La vita della santa protagonista raccontata attraverso un sogno del fratello. Progetto sufficiente che tuttavia viene superato da altri progetti ritenuti più meritevoli.

Progetto particolarmente impegnativo di compartecipazione con l’India che racconta la vita uno dei maestri spirituali più controversi dei nostri tempi. Progetto sufficiente che però viene superato da altri progetti ritenuti più meritevoli.