APA presenta il V rapporto sulla produzione audiovisiva nazionale
Anche quest’anno si rinnova uno degli appuntamenti più attesi degli addetti ai lavori nella cornice del MIA-Mercato Internazionale Audiovisivo, la presentazione del Rapporto APA sulla produzione audiovisiva nazionale giunto alla quinta edizione.
Chiara Sbarigia, presidente di APA, ha introdotto lo studio indicando le principali risultanze e tendenze del mercato.
Dal Rapporto è emerso che il valore complessivo degli investimenti in produzioni originali italiane (di tutti i generi) è di 1,8 miliardi di euro e che gli investimenti su piattaforma lineare (free e pay) è di circa 1 miliardo di euro.
“La costante crescita della componente online vale oggi quasi un terzo di quella televisiva – ha dichiarato Sbarigia – Film e serie per la TV e il VOD di finzione costituiscono il genere principale per volumi di investimento (55%) ma abbiamo rilevato una crescita importante dei documentari e dell’animazione, principalmente sul segmento VOD.”
Per quanto riguarda l’intrattenimento, i dati evidenziano come, nella stagione 2022/2023, siano cresciute le ore, con 16.855 ore di offerta first run sulle reti lineari, dato che segnala una ripresa del +7% rispetto alla stagione precedente. Positivi anche i dati dei servizi OTT che segnano un aumento, rispetto alla precedente stagione, sia di ore (+5%) che di titoli (+9%), premiando in particolare il modello della produzione indipendente (+24% di titoli e +30% di ore). Crescono gli adattamenti da format internazionali sia in termini di titoli (+11%) che in termini di ore (+39%), grazie in particolare ai generi Talent, Reality, Dating e Factual. Pur rimanendo marginale, anche la presenza di prodotti nazionali venduti all’estero come format segna un leggero miglioramento rispetto alle scorse stagioni con due titoli in più fra i format Made in Italy.
“In merito al documentario – la commentato la Presidente Sbarigia – si può notare una crescita in termini di ore (555, +4%) a fronte di una lieve decrescita sui titoli (231, -1%). Una leggera diminuzione si registra nel numero di contenuti trasmessi dalle reti lineari (183, -9%), ma un aumento delle ore in palinsesto (442, +5%). Mentre risulta rilevante l’incremento di titoli docu per le piattaforme OTT (48, +41%), che puntano però su format più brevi, con una sostanziale tenuta delle ore (93, -2%).”
Rispetto alla Kids TV, il Report mostra che l’animazione rappresenta i 3/4 dell’offerta, ma il genere che cresce maggiormente è lo Scripted (film e serie tv). Le produzioni o co-produzioni con ruolo rilevante di soggetti produttivi nazionali impattano per il 15% dell’offerta kids.
Nell’offerta scripted, invece, primeggia la serialità con 56 titoli (48%) e 548 ore (79%), che si mantiene stabile e privilegia il formato della «serie breve», più diffuso tra le OTT. Da un punto di vista di generi, il Drama è in lieve crescita (+4 titoli, +3% ore) e prevale sulla Comedy (-3 titoli, -10% ore vs 2021/2022). Tra i sottogeneri si registra un boom del contenuto Teen & Coming of Age (+11 titoli, +62% ore) che è maggiormente diffuso nella serialità e predominante nei cataloghi OTT.
“Per quanto riguarda i dati relativi all’occupazione – conclude – sono quasi 117.000 i lavoratori coinvolti nelle attività dell’audiovisivo. Rispetto ai dati del 2021 si registra una dinamica complessiva del +4,7%. La componente del lavoro autonomo è la voce che registra il risultato più elevato (+9,8%), seguita dai dipendenti fuori perimetro (+8,6%), dagli amministratori (+2,4%), dai dipendenti (+0,6%) a fronte invece della sostanziale stazionarietà degli imprenditori.”
Alla presentazione del rapporto ha seguito un dibattito alla presenza di Eleonora Andreatta, Vice President Italian Originals di Netflix; Antonella d’Errico, Executive Vice President Content di Sky Italia; Antonella Dominici, Senior Vice President Streaming per Sud Europa, Medio Oriente e Africa di Paramount+ e Pluto TV; Gina Nieri, Consigliere di Amministrazione Mediaset e Giampaolo Rossi, Direttore Generale RAI.
Gli operatori hanno raccontato le proprie strategie, mettendo in luce quando sia fondamentale diversificare e investire in contenuti originali local ma esportabili. Mentre rimane fondamentale capire quali saranno le dinamiche a livello governativo, anche in vista della riforma annunciata del sistema di incentivi che possa mettere fine ad alcune storture di un sistema che rimane comunque sano e in crescita.
Ha concluso i lavori Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura che ha dichiarato: “Le produzioni italiane sono sempre più attrattive a livello internazionale, come dimostra l’incremento dei prodotti audiovisivi venduti all’estero.
l risultati di questa mattina testimoniano il grande impegno del Governo e del settore per rendere sempre più attrattivo il cinema italiano all’estero e per valorizzare lo star system italiano e soprattutto i talenti più giovani. Proprio in questa direzione si muove il nostro impegno per portare al Festival di Tokyo i grandi nomi del cinema italiano insieme ai giovani attori e musicisti italiani proprio per ribadire che l’Italia è stata cultura, è cultura e sarà cultura. È importante riuscire ad esportare il cinema italiano perché i film girati in Italia hanno poi ricadute sul settore del turismo, ma non solo, e rappresentano un volano per la rinascita del patrimonio a tutto tondo del nostro Paese“.
Il Rapporto sulla Produzione Audiovisiva Nazionale è stato realizzato da APA, avvalendosi della collaborazione di importanti Istituti di ricerca come eMedia, Ce.R.T.A – Centro di Ricerca sulla Televisione e gli Audiovisivi dell’Università del Sacro Cuore di Milano e Symbola.