2 Settembre 2024

Il ruolo dell’intelligenza artificiale nell’industria audiovisiva: opportunità, sfide ed implicazioni per il diritto d’autore e la tutela di creatori e artisti

Il ruolo dell’intelligenza artificiale nell’industria audiovisiva: opportunità, sfide ed implicazioni per il diritto d’autore e la tutela di creatori e artisti

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Trasparenza, diversità culturale, equo compenso, tutela del diritto d’autore: sono i temi di discussione emersi alla tavola rotonda “Il ruolo dell’intelligenza artificiale nell’industria audiovisiva: opportunità, sfide ed implicazioni per il diritto d’autore e la tutela di creatori e artisti” organizzata dalla DGCA – MiC, in collaborazione con la DG CNECT della Commissione europea, che ha riunito, nella cornice di Venezia 81, le istituzioni, le autorità di regolamentazione e l’industria.

Un tema, quello dell’IA, dibattuto più volte in questi giorni tra gli addetti ai lavori presenti al Lido, poiché il suo rapido progresso ha iniziato a modificare in modo significativo il panorama dell’industria audiovisiva. Dalla sceneggiatura alla post-produzione, infatti, le tecnologie di IA – in particolar modo quelle generative – stanno creando sia nuove opportunità che sfide per il mercato.

Dal punto di vista del diritto d’autore, l’emergere di strumenti di IA generativa solleva due questioni: i) l’utilizzo di contenuti protetti dal diritto d’autore come dati per “addestrare” modelli di IA (“input”) e l’eventuale applicazione del diritto d’autore agli output generati da (o con l’ausilio di) tecnologie di IA (“output”).

Relativamente all’input La direttiva sul diritto d’autore nel mercato unico digitale del 2019 ha introdotto due nuove eccezioni per la conduzione di processi di estrazione di testo e di dati (text and data mining o TDM). In particolare, l’articolo 4(3) della direttiva rappresenta un’importante misura di bilanciamento che consente ai titolari dei diritti di mantenere il controllo sui loro contenuti (ad esempio, per negoziarne l’uso commerciale) o di escluderli completamente dai processi TDM, compresi quelli sottesi alle tecnologie di IA generative (possibilità di riserva/opt-out).

La legge sull’IA (AI Act) comprende disposizioni mirate a migliorare la trasparenza dei dati di addestramento sull’IA e sostenere il rispetto delle norme dell’UE sul diritto d’autore. Introduce due obblighi per i fornitori di modelli di IA per finalità generali (GPAI):

  1. mettere in atto una politica per rispettare il diritto d’autore dell’Unione, in particolare per individuare e rispettare la riserva di diritti nell’ambito dell’eccezione TDM.
  2. elaborare e rendere disponibile al pubblico una sintesi sufficientemente dettagliata dei contenuti utilizzati per la formazione, secondo un modello fornito dall’Ufficio per l’IA.

Per quanto riguarda l’output, ovvero la generazione di contenuti mediante IA, il diritto d’autore dell’UE richiede che la protezione del diritto d’autore sia il risultato dello sforzo umano che riflette la “creazione intellettuale dell’autore stesso”. Pertanto, se i sistemi di IA generativi generano output senza scelte creative umane, tale output è escluso dalla protezione del diritto d’autore. Tuttavia, si discute se e in quale misura i contenuti generati con l’assistenza dell’IA possano attrarre la protezione del diritto d’autore.

In Italia, il disegno di legge approvato in aprile si propone di armonizzare la legislazione nazionale all’insegna di un’adozione responsabile dell’IA. La bozza mira ad integrare la normativa europea, favorendo l’identificazione e il riconoscimento dei sistemi di IA nella creazione di contenuti testuali, fotografici, audiovisivi e radiofonici.

Allo stesso tempo, ci si propone di tutelare il diritto d’autore per quanto riguarda le opere generate con l’aiuto dell’Intelligenza artificiale. Il testo si propone di novellare la normativa nazionale sul diritto d’autore chiarendo che le “opere dell’ingegno” protette devono essere di origine “umana” e che anche le opere create con l’ausilio di strumenti di intelligenza artificiale sono protette dal diritto d’autore, a condizione che la loro creazione derivi del lavoro intellettuale dell’autore.

Il Comitato diritto d’autore del Ministero della Cultura, dopo aver elaborato ad inizio anno un documento di posizionamento in merito all’impatto dell’IA sul diritto d’autore, è stato chiamato a fornire il proprio supporto consultivo in merito al suddetto progetto di legge sottolineando il necessario bilanciamento fra esigenze di espansione dell’economia digitale e tutela ed incentivo alla creatività umana. All’interno del nuovo Decreto Tax Credit, il MiC ha introdotto alcune norme in relazione all’eleggibilità dei costi sopra la linea relativi all’utilizzo di IA nonché obblighi di trasparenza.

Sono stati invitati al dibattito: il Direttore Media DG CNECT Giuseppe Abbamonte, il Presidente di AGCOM Giacomo Lasorella e i principali rappresentanti dell’industria audiovisiva: Simonetta Amenta (A.G.I.C.I.), Emilie Antohonis (MPA – EMEA), Federico Bagnoli Rossi (FAPAV), Barbara Bertelli (BeLaw), Manuela Cacciamani (Cinecittà), Roberta Cucco (Sky Italia), Gianluca Curti (CNA Cinema e audiovisivo), Chiara Della Casa (Comitato diritto d’Autore del Mic), Rosario Alfredo Donato (CRTV), Livia Ferraro (Amazon), Beatrice Flammini (NBCUniversal), Giorgio Glaviano (WGI), Barbara Hayes (SAA), Valerio Jalongo (100Autori), Alexandra Lebret (EPC), Giampaolo Letta (Medusa), Carolina Lorenzon (Mediaset), Chris Marcich (EFAD), Paolo Marzano (Legance), Francesca Medolago Albani (Anica), Salvatore Nastasi (SIAE), Francesco Ranieri Martinotti (ANAC), Carlo Rodomonti (RAI Cinema), Francesco Rutelli (ANICA), Chiara Sbarigia (APA), Salvatore Sica (Comitato diritto d’Autore del Mic), Gaia Tridente (MIA).

 

The role of AI in the audio-visual industry: opportunity, challenges and implications on the copyright and protection of creators and artists

Transparency, cultural diversity, equal pay, copyright protection were all issues discussed at the round table entitled “Il ruolo dell’intelligenza artificiale nell’industria audiovisiva: opportunità, sfide ed implicazioni per il diritto d’autore e la tutela di creatori e artisti” (The role of AI in the audio-visual industry: opportunity, challenges and implications on the copyright and protection of creators and artists) organised by DGCA – MiC, in collaboration with the European Commission’s Directorate‑General for Communications Networks, Content and Technology, which gathered together institutions and key legal and industry figures in the setting of the 81st Venice Film Festival.

The AI issue is one that has been discussed several times in the past days by the industry figures present at the Lido because its rapid progression has begun to significantly change the landscape of the audio-visual industry. From screenwriting to post-production, AI technology – especially generative tools – is creating both opportunities and challenges for the market.

From the copyright perspective, the emergence of generative AI tools raises two issues: the use of content protected by copyright as data to “train” AI modelling (“input”) and the potential application of copyright to the output generated by (or with the assistance of) AI technology (“output”).

With regards to input, the 2019 directive on copyright in the single digital market introduced two exceptions for the approach to text and data mining (TDM). In particular, article 4(3) of the directive provides an important balancing measurement to allow rights holders to keep control of their content (e.g., to negotiate their commercial use) or to exclude them completely from TDM processes, including those underlying AI generative tools (opt-out options).

The AI Act includes measures that aim to improve transparency around AI training data and to support respect of EU copyright norms. It introduces two obligations for the providers of AI models for general purposes (GPAI):

  1. To respect copyright in the EU, in particular to identify and respect rights that opt out of TDM processes;
  2. To elaborate and make available to the public sufficiently detailed summaries about the content used for training, using the model supplied by the European AI Office.

With regards to output (the generation of content by AI), European copyright law links the protection of copyright to the result of human effort that demonstrates the “intellectual creation of the writer”. Therefore, if GenAI tools create output without human creative choices, that output is excluded from copyright protection. However, the issue of whether and to what extent content generated with AI assistance should be afforded copyright protection is still under discussion.

In Italy, a draft law, approved in April, proposes to realign national legislation with responsible use of AI. The draft aims to integrate the European norm, requiring that the use of AI systems in creating text, photographic, audio-visual and radio content be identified and notified.

At the same time, there is also the proposal for copyright to protect works generated with the assistance of AI.  The text aims to update present domestic copyright policy, clarifying that the protected “works of invention” must be “human” in origin and that even works created with the use of AI tools may be protected by copyright as long as their creation derives from the writer’s intellectual work.

The Copyright Committee of the Ministry of Culture, after laying out a position document at the start of the year on the impact of AI on copyright, has been called upon to provide consulting support for the proposed law, underlining the need for balancing requirements for expansion in the digital economy with protection and incentives for human creativity.  The Ministry’s new Tax Credit law includes norms relating to the eligibility of above the line costs linking to the use of AI and transparency requirements.