La pazza gioia di interesse culturale che stravince ai Nastri d’Argento 70
Paolo Virzì, a due anni da Il capitale umano, di nuovo il miglior regista ai Nastri d’Argento “vivo” 2016 al loro 70.mo compleanno.
La pazza gioia su 10 candidature ricevute vede vincere anche: Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti come migliori attrici protagoniste, Francesca Archibugi per la sceneggiatura scritta a quattro mani con il regista, Catia Dottori per i costumi. e Carlo Virzì per la miglior colonna sonora. Tra Perfetti sconosciuti commedia dell’anno e Lo chiamavano Jeeg Robot miglior esordio ai Nastri 2016 con 9 candidature. Tutti i film vincitori sono di interesse culturale.
Da segnalare il Nastro collettivo per il cast del film di Paolo Genovese che va a Anna Foglietta, Alba Rohrwacher, Kasia Smutniak, Giuseppe Battiston, Edoardo Leo, Marco Giallini, Valerio Mastandrea.
Non essere cattivo film dell’anno vince anche il Nastro per il sonoro in presa diretta di Angelo Bonanni e per la fotografia di Maurizio Calvesi, premiato inoltre per Le confessioni di Roberto Andò mentre Veloce come il vento di Matteo Rovere vince il Nastro per il miglior protagonista a Stefano Accorsi ed il Nastro per il montaggio a Gianni Vezzosi, all’interpretazione della coprotagonista Matilda De Angelis va invece il Premio Guglielmo Biraghi. Miglior soggetto dell’anno per Io e lei ad Ivan Cotroneo, Francesca Marciano e Maria Sole Tognazzi.
Pietro Valsecchi nce il Nastro come miglior produttore, su Marco Belardi candidato per due titoli come La pazza gioia e Perfetti sconosciuti, anche per il contributo con il quale ha sostenuto Non essere cattivo e per Chiamatemi Francesco di Daniele Luchetti.
Tra i film candidati, 35 sui 119 usciti nel periodo 1° giugno 2015 – 22 maggio 2016, Suburra di Stefano Sollima vince con la migliore attrice non protagonista, Greta Scarano e per la scenografia di Paki Meduri premiato anche per Alaska di Claudio Cupellini presente con 5 candidature.
Sono state in tutto 48 le opere prime e 42 le commedie in selezione di cui 13 a firma di registi esordienti in un’edizione che si conclude con un palmarès ricco di interpreti: oltre ai Nastri votati da 100 giornalisti è andato infatti a Carlo Verdone e Antonio Albanese il Premio Manfredi per il film L’abbiamo fatta grossa, condiviso con la famiglia di Nino e in particolare con la moglie Erminia. Il Nastro europeo – dopo quello internazionale consegnato a Roma, mesi fa, a Kevin Costner – premia Juliette Binoche per L’attesa di Piero Messina.
Il SNGCI – Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici ha anche deciso di assegnare alcuni Nastri dei 70 anni riconoscimenti realizzati in una special edition che riproduce l’icona del primo Nastro consegnato nel 1946 e che con diverse motivazioni va a Giuseppe Fiorello e a Massimo Popolizio per l’interpretazione di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone in Era d’estate di Fiorella Infascelli a Sabrina Ferilli per il particolare impegno rispettivamente sul tema dei diritti civili e di identità di genere nell’interpretazione del personaggio di finzione Marina Baldi in Io e lei di Maria Sole Tognazzi e a Marco D’Amore per il film Un posto sicuro.
Quest’anno al Teatro Antico di Taormina il 2 luglio scorso con i Nastri ha debuttato il Premio Graziella Bonacchi dedicato all’agente, improvvisamente scomparsa nel settembre del 2015 e che ha contribuito a creare lo star system di interpreti degli ultimi anni: il primo riconoscimento, assegnato dalla giuria del Sindacato, va all’attore ‘under 35’ Alessandro Borghi che più si è distinto per una performance da vera rivelazione in Non essere cattivo e Suburra . Infine i Nastri 70 con SIAE, tre borse di formazione per la sceneggiatura ad autori scelti tra i film quest’anno in cinquina: Piero Messina per L’attesa, Alberto Caviglia per Pecore in erba e Francesca Manieri per Veloce come il vento. Ulteriori informazioni sui Nastri d’Argento 2016 nel sito internet: www.cinegiornalisti.com