Il Mercato e l’Industria del Cinema in Italia, Rapporto 2013
Presentato il Rapporto 2013. Il Mercato e l’Industria del Cinema in Italia, la pubblicazione edita dalla Fondazione Ente dello Spettacolo (FEdS) in collaborazione con la Direzione Generale Cinema del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT).
Un’analisi statistica (consultabile e scaricabile in formato pdf dal sito internet www.cineconomy.it, dove sono già presenti tutte le precedenti edizioni del Rapporto, in italiano e in inglese) che fotografa il mondo delle 6.204 aziende del settore.
Ecco alcuni dati essenziali della sesta edizione del Rapporto:
* Un’annata eccezionale. La quota degli incassi registrati dalle pellicole italiane ritorna al 30% del totale, risalendo rispetto alla violenta flessione del 2012 che l’aveva vista fermarsi al 25%. Il 2013 è stato un anno storico per il cinema italiano per almeno due ragioni: il film di Paolo Sorrentino La grande bellezza ha vinto l’Oscar come miglior film straniero; Sole a catinelle di Checco Zalone ha fatto registrare il record assoluto di tutti i tempi in termini di incassi e presenze al cinema per un’opera italiana (8 milioni di spettatori nei primi tre mesi e un incasso totale di 51,83 milioni di euro).
* Distribuzione in crescita. In aumento dal 2010 il numero dei titoli distribuiti. In particolare, nel circuito Cinetel, tra il 2012 e il 2013 si è passati da 833 a 979 pellicole (+13,7%).
* Il boom dei debutti. È questo il fronte caldo della competizione internazionale, ma l’Italia risponde bene. Nel 2013 le prime opere uscite nel circuito Cinetel hanno toccato quota 453, rispetto alle 364 del 2012 con un incremento del 24,79%.
* Addio Cinema Paradiso. Prosegue la crisi dei monosala. Nel 2006 erano 713. Nel 2013 sono passati a 530. In merito agli incassi, dal 2006 al 2013, i monosala hanno perso il 39,4%.
* Il crollo degli investimenti. Nonostante la spinta in avanti dell’attività produttiva, in un solo anno (tra il 2012 e il 2013) gli investimenti sono calati da 493,1 a 357,6 milioni di euro.
* Quanto costa fare un film. Il costo medio di un film in Italia si aggira intorno ai 2,1 milioni di euro. La spesa media scende a 1,69 milioni per le pellicole al 100% nazionali.
* Il Fus in calo. Il sostegno finanziario (diretto e indiretto) del Fondo Unico per lo Spettacolo destinato al cinema cala ancora a 91 milioni di euro (erano 99,7 milioni nel 2012 e 137,7 milioni nel 2007).
A corredo del Rapporto 2013 alcuni dei protagonisti del mondo del cinema hanno firmato una serie di Focus (MEDIA Salles, Microcinema, Nexo Digital, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) e Testimonianze (Associazione Produttori Televisivi – APT, Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, CFS Legal, Fondazione Cinema per Roma | Festival Internazionale del Film di Roma, Istituto Luce-Cinecittà, Officina della Comunicazione, Rai Cinema, Schermi di Qualità).
Presente anche una sezione dedicata alle Film Commission in cui sono presenti i contributi di Italian Film Commissions, Apulia Film Commission, Lucana Film Commission, Roma Lazio Film Commission.
«Il settore cinematografico – dichiara il presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo Ivan Maffeis – è un settore chiave dal punto di vista economico, perché da solo produce una ricchezza annuale pari a 4,4 miliardi di euro. Dati importanti, che confermano la centralità dell’industria dell’audiovisivo nel tessuto produttivo italiano».
«Anche per questo – prosegue Maffeis – dobbiamo promuovere strategie e progetti condivisi che sostengano il mondo del cinema e lo aiutino ad attraversare questa stagione di crisi. I primi segnali incoraggianti sono evidenti. È necessario a questo punto che ognuno faccia la propria parte per tutelare questo avamposto strategico del patrimonio culturale italiano».
Dello stesso avviso è il direttore generale per il Cinema, Nicola Borrelli, che ricorda come «la Conferenza Nazionale del Cinema, cui il Rapporto 2013 dedica ampio spazio, è stata promossa dal Ministero proprio nel segno di un forte coinvolgimento di tutti gli operatori del settore per raccogliere proposte e contribuire a definire le linee di intervento idonee ad affrontare le nuove sfide del contesto digitale».
Un obiettivo che il direttore generale reputa «prioritario per il semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea, cui la cinematografia italiana, stando ai dati del Rapporto, si presenta con numeri confortanti e successi di livello internazionale. Risultati importanti, tanto più perché ottenuti nonostante le difficoltà attuali di reperimento delle risorse».
Qui di seguito comunicato stampa e Sintesi del Rapporto 2013, pubblicati in questo sito internet nella sezione Comunicazione – Documenti.