Intelligenza Artificiale: regolamentare per tutelare la creatività
La strategia del MiC al convegno “Intelligenza Artificiale: creatività, etica, diritto e mercato”
Considerare l’Intelligenza Artificiale come una forza da regolamentare e non come una minaccia da cui proteggersi. In un Paese con un patrimonio culturale tanto vasto quanto quello dell’Italia, il riconoscimento della creatività umana è prioritario e non può essere sostituito dall’IA. È essenziale, quindi, stabilire una distinzione chiara tra l’inventiva dell’uomo e quella delle macchine.
Sono questi gli obiettivi del convegno “Intelligenza Artificiale: creatività, etica, diritto e mercato” tenutosi a Roma presso la sede centrale del Ministero della Cultura in via del Collegio Romano promosso dal Sottosegretario di Stato Lucia Borgonzoni. I maggiori esperti del settore audiovisivo, artistico, musicale, ma non solo, si sono riuniti per stabilire quali prospettive potrebbero aprirsi davanti a questa nuova applicazione.
In questo contesto, è fondamentale riconoscere che il diritto d’autore avrà un ruolo cruciale nel salvaguardare la creatività nell’era dell’intelligenza artificiale.
Aperto dai saluti istituzionali del Sottosegretario Borgonzoni, l’evento si sviluppa in cinque panel moderati da giornalisti per oltre trenta contributi da ospiti italiani ed internazionali di alto profilo. Spazio per approfondimenti sulle attuali norme del quadro europeo ed internazionale in materia di diritto d’autore (con focus sugli Stati Uniti), ma anche per confronti sul potenziale impatto nel mondo delle comunicazioni e dell’informazione e a proposito degli effetti su occupazione e mercato del lavoro, poi testimonianze delle applicazioni presenti e future nei più diversi ambiti della cultura e in particolare nei processi creativi e nella produzione culturale (dall’architettura alla pittura, dalla moda all’audiovisivo, dalla musica ai videogiochi, passando per l’editoria) nonché nelle azioni messe in campo per promuovere e tutelare il patrimonio culturale grazie all’impiego delle nuove tecnologie. Inoltre, riflessioni di taglio economico e valutazioni afferenti al campo della sicurezza nazionale così come dell’etica e della filosofia della tecnologia.
“Con un primato di indiscutibile valore qual è quello di cui può fregiarsi nel campo della cultura e delle arti– ha affermato il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, con delega a diritto d’autore e imprese culturali e creative – l’Italia saprà occupare una posizione centrale nella discussione attorno alle opportunità e alle sfide lanciate dall’uso dell’intelligenza artificiale generativa nel campo delle industrie creative, che si sta consumando a livello globale ai più alti tavoli istituzionali. Proprio qui dove ogni giorno lavoriamo per tutelare il nostro immenso patrimonio, i più grandi esperti delle materie coinvolte nel dibattito sono stati chiamati a raccontare, ciascuno per le proprie competenze, in che modo le nuove intelligenze artificiali abbiano già permeato la quotidianità e quali orizzonti e quali prospettive potrebbero aprirsi ad un’applicazione senza disciplina né limiti prestabiliti. Spunti e riflessioni da cui partire per la definizione di strumenti e misure che riconoscano la centralità dell’uomo sulla macchina, a tutela della creatività umana e della proprietà intellettuale nonché delle opere stesse. Nei prossimi mesi l’impegno di Governo e Ministero si concentrerà proprio in questa direzione”.
Il cinema come sempre ha anticipato i tempi, ricorda nel suo intervento Nicola Borrelli, Direttore generale Cinema e audiovisivo citando film come A.I. – Intelligenza artificiale di Steven Spielberg (2001) o Blade Runner di ormai 40 anni fa (Ridley Scott, 1982).
“I tecnici degli effetti speciali e del montaggio utilizzano la IA da decenni, ma lo sciopero a Hollywood ci dimostra come lo strumento vada conosciuto, gestito e regolato. L’IA presenta molti vantaggi ma anche grandi rischi – osserva Borrelli –. Comincia a essere utilizzata nella scrittura e nell’analisi delle sceneggiature, nella predizione dei risultati nei vari canali di sfruttamento, nelle attività di casting per la scelta dei migliori interpreti, persino per ringiovanire i protagonisti come avvenuto ad Harrison Ford nel suo ultimo film (Indiana Jones e il quadrante del destino). Occorre ripensare sia i modelli di business degli operatori, sia il sistema delle regole che c’è dietro, per evitare conseguenze e impatti negativi, ad esempio per il mondo del lavoro. Un tema importante riguarda il diritto d’autore: occorre capire in che modo i contenuti prodotti debbano essere riconosciuti e anche remunerati. Il Parlamento Europeo ha proposto con l’AI Act di affrontare in modo sistematico (non solo per il settore audiovisivo) il tema dell’intelligenza artificiale“.