23 Gennaio 2013

Cinema, al via quote di programmazione e investimento per produzioni italiane. Previsto volume d’affari di 200 milioni di euro annui

Il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e il ministro per i Beni e le Attività culturali, Lorenzo Ornaghi, hanno trasmesso ai Presidenti di Camera e Senato, per acquisire il parere delle competenti Commissioni parlamentari, uno schema di decreto in cui sono determinate le quote di investimento finanziario e di programmazione nei palinsesti che le emittenti televisive sono tenute a riservare alle opere cinematografiche di espressione originale italiana.


Si tratta di un provvedimento atteso da diversi anni dal settore cinematografico. Il decreto MiSE – MiBAC specifica le quote che – nell’ambito dell’obbligo di investimento e programmazione delle opere europee già disposto dalla normativa comunitaria e nazionale – devono essere riservate esclusivamente alle opere cinematografiche di espressione originale italiana.
Per quanto riguarda l’obbligo di investimento, il provvedimento stabilisce per la Rai che il 3,6 per cento dei ricavi complessivi annui debba essere destinato a produzione, finanziamento, pre-acquisto e acquisto di opere cinematografiche italiane, mentre per le altre emittenti tale obbligo riguarda il 3,5 per cento degli introiti netti.
Per quanto riguarda l’obbligo di programmazione, il testo prevede per la Rai che sia dedicato a opere italiane l’1,3 per cento del tempo di trasmissione per i palinsesti non tematici e il 4 per cento di quelli tematici, mentre per le altre emittenti tale disposizione riguarda l’1 per cento del tempo di diffusione per i palinsesti non tematici e il 3 per cento per quelli tematici.
La misura rende dunque più stabili e definiti gli investimenti nella nostra industria cinematografica da parte delle emittenti televisive, ancorandoli a valori oggettivi (gli introiti delle emittenti, la quota stabilita dalla legge, la percentuale stabilita nel decreto). Nel rispetto della quota di risorse già prevista in favore delle opere europee e, quindi, senza introdurre oneri aggiuntivi per le emittenti, il decreto favorirà la concentrazione, a vantaggio dei produttori indipendenti, di un volume di investimenti annui valutabile, complessivamente, in circa 200 milioni di euro.
Il provvedimento favorisce inoltre un consolidamento economico e finanziario delle imprese operanti nel settore, requisito fondamentale per assicurare un livello di produzione cinematografica che, oltre ad essere soddisfacente dal punto di vista economico, continui a preservare e raccontare l’identità culturale del nostro Paese.
Una volta emanato, il testo concluderà un percorso iniziato con il decreto legislativo 122/1998 e più volte rivisto nel corso degli anni (decreti legislativi 177/2005 e 44/2010).
Attraverso questo decreto – hanno dichiarato i ministri Passera e Ornaghi – diamo certezza normativa e di investimenti alla cinematografia italiana, un settore fondamentale per lo sviluppo economico e culturale del Paese. Favoriamo inoltre – hanno proseguito – un significativo rafforzamento della sinergia fra chi produce i film in maniera indipendente e chi li diffonde, come le emittenti televisive. La cinematografia italiana ha tutte le carte in regola per svolgere un ruolo fondamentale sul fronte della nostra identità culturale, dell’innovazione, della creazione di posti di lavoro, confrontandosi con l’agguerrita concorrenza internazionale” hanno concluso i due ministri.

In allegato qui sotto il Comunicato Stampa